Borgo
propizio è il primo romanzo di Loredana Limone, edito dalla prestigiosa casa
editrice Guanda. Prima di dare vita al mondo di Borgo propizio la scrittrice
napoletana di adozione milanese ha pubblicato dieci libri di gastronomia e fiabe.
Ha
ideato e conduce il laboratorio di scrittura creativa gastronomica Sapori
Letterari, di cui ha curato,
partecipandovi, l’antologia omonima, prefazione di Allan Bay.
Borgo Propizio è una favola per
adulti perché anche gli adulti a volte hanno bisogno di sognare e di credere
nella seconda opportunità.
Il romanzo è ambientato in un
paesino medievale dominato da una piccola rocca detta Castelluccio, ormai
decaduto a causa di una giunta comunale sonnolenta. Lì, nella piazza del
Municipio, stanno ristrutturando un negozio dove si dice aleggi un fantasma che
non trova pace.
Di questa leggenda Belinda, la
proprietaria di quella che diventerà una latteria, non se ne cura. Anzi non
vede l’ora di trasferirsi al borgo per scappare da un’azienda cui non sente di
appartenere e da una delusione amorosa, nonostante il parere contrario di
Cesare, suo padre, che da quando la moglie Claudia l’ha lasciato è diventato un
rudere.
A eseguire i lavori nella latteria
è Ruggero, un operaio che sarebbe capace di costruire cattedrali e grattacieli
se solo qualcuno glieli commissionasse. Questi ha un debito di riconoscenza
verso Cesare, che fa l’avvocato, perché lo ha salvato dalla galera dopo che un
malavitoso era stato ucciso nella sua auto.
Quasi alla fine del lavoro, Ruggero deve interrompersi
perché gli è sparita una scatola contenente delle mucchette, ovvero le greche
della rifinitura che riportano un disegno fatto da Belinda quand’era piccola,
che Claudia ha conservato gelosamente e a cui la ragazza tiene moltissimo.
Cercando di recuperare le piastrelle scomparse, Ruggero
incontra la donna della sua vita, Maria Viola, detta Mariolina, che è nata a
Borgo Propizio e lì teme di invecchiare insieme con la sorella Maria Dalia,
detta Marietta, anch’essa zitella. Il solo vedere Mariolina nell’auto di un
uomo ingenera una catena di pettegolezzi: dalla signora Elvira, alla strabica
Gemma, all’infelice Dora non si
parla d’altro.
Ruggero, facendo i lavori nel negozio ha trovato un anello
antico e prezioso che regala a Mariolina, di cui è stato il primo uomo. Ma è un
anello che nasconde una storia di amore e sangue.
Intanto Claudia è andata in
vacanza da sola; temendo che si sia innamorata del magnetico Romeo, il capo del
villaggio turistico, Cesare e Belinda stringono un patto perché torni a casa. Ad
aiutarli ci pensa zia Letizia che, sebbene non abbia mai visto di buon occhio
Cesare, vuole molto bene alle due nipoti. Finge di essere caduta e, con una
falsa ingessatura, si fa trovare a casa di Cesare dove Claudia l’assisterà. Zia
Letizia è un tipo sui generis, controlla sempre l’oroscopo e ha diversi idoli,
tra cui un cantante che ha soprannominato Gran Musicante: G.M. Ecco perché
suggerisce a Belinda di chiamare la latteria “Fatti mandare dalla mamma”, con
l’intenzione d’invitare il G.M. all’inaugurazione in qualità di ospite d’onore.
Ruggero, dopo litigi e colpi di
scena, chiede a Mariolina di sposarlo. A fargli da testimone sarà Cesare:
anch’egli ha ritrovato l’amore di sua moglie, ma la loro non è una minestra
riscaldata, era ancora tiepida, ancora gustosa.
Al
matrimonio di Ruggero e Mariolina arriva un misterioso pachiderma floreale e, a
sorpresa, da una delle scatole regalo, escono le famose piastrelle smarrite:
ultimo pensiero del fantasma del Castelluccio che sparisce dopo il ritrovamento
di ciò che per anni lo ha tenuto ancorato al borgo.
Intanto
Letizia scrive bozze di inviti per il cantante che non la soddisfano, Belinda è
indaffaratissima con i preparativi e Ornella, tornata al borgo dopo la
separazione da un uomo violento, si dedica alle pubbliche relazioni. Il giorno
dell’inaugurazione Belinda viene svegliata all’alba da un’eccitata zia Letizia
che ha ricevuto un telegramma del G.M. È pacifico che, dopo una missiva del
genere, la giornata non può che essere un gran successo.
È un
nuovo inizio per tutto il borgo che, con la nuova giunta, pian piano risorge.
Mentre
la vita continua a raccontare la storia di ognuno: Belinda, Marietta,
Mariolina, Ruggero, Cesare e Claudia, Ornella, Letizia.
E il Gran Musicante? Be’, ma questa è un’altra storia.
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