sabato 20 luglio 2013

Intervista a Miriam Spizzichino

Dimensione Inchiostro è uno spazio sul quale persone che amano la scrittura possono confrontarsi. Questa settimana, infatti, ho avuto la possibilità di conoscere una giovanissima giornalista romana, Miriam Spizzichino, che mi ha profondamente colpito per il suo amore per la scrittura e per la sua grinta. A soli 19 anni Miriam ha già collaborato per vari blog, come “Tribuna Italia” e “WildItaly”. Adesso scrive per “Shalom”, mensile d’informazione sulla cultura ebraica e gestisce un blog che si intitola “Pensieri senza Confini” (pensierisenzaconfini.wordpress.com) e il suo “Blog d’Autore” su fanpage.it.
Con grande gentilezza ha risposto ad alcune domande che le ho rivolto sulla sua attività giornalistica. Vi propongo, così, un’intervista sul mondo del giornalismo visto da una giovanissima e talentuosa giornalista.


Come nasce l'amore per la scrittura? In particolare come ti sei avvicinata al giornalismo?

La passione per la scrittura è sempre stata presente nella mia vita, ma non pensavo che potesse diventare un lavoro. Da bambina amavo inventare e raccontare storie fantasiose, ambientate in luoghi incantati. Una volta cresciuta, ho iniziato a buttare ogni mia folle idea su carta, fino a farle prendere forma e così mi ritrovai a scrivere racconti brevi che potevano riguardare argomenti diversi, a volte anche antitetici tra loro. Tuttò ciò rimase, però, un mio piccolo hobby da coltivare nel tempo libero, in casa. Durante gli ultimi anni di liceo ho avuto modo, grazie alla mia professoressa di Italiano e Storia, di concretizzare alcuni miei progetti riguardanti temi sociali, eventi sull'olocausto e articoli inerenti per il blog dell’istituto. Queste esperienze mi avevano lasciato la voglia di raccontare il mondo che vedevo e come lo vedevo. Nasce così la mia aspirazione a diventare una giornalista.

Ci racconti la tua prima esperienza presso una testata giornalistica?

Inizialmente ho collaborato con diversi blog e la prima esperienza in una testata giornalistica è arrivata qualche mese dopo. Il giornale in questione è "Shalom", un mensile cartaceo, rintracciabile anche online, a cui facevo la corte da mesi. Quando avevo perso le speranze, mi hanno chiamato per avvisarmi che avevano ricevuto il mio curriculum e che sarebbero stati felicissimi di ospitarmi nella prossima riunione di redazione. Inutile dirvi la mia contentezza! Ho partecipato con entusiasmo, ho esposto le mie idee e a fine riunione mi sono stati affidati due articoli. Finalmente ero nella squadra!

Hai collaborato sia presso testate cartacee che presso testate on-line. Cosa pensi dell'editoria digitale?

Premetto: sono una "romanticona" e, tra un "e-book" ed un libro, sceglierei sempre una bella copertina da sfogliare e annusare. Bisogna, però, essere realisti. L'editoria digitale ha dato una grande svolta nel mondo dell'informazione e se, al giorno d'oggi, riusciamo ad essere informati in tempo reale è prettamente grazie alle nuove tecnologie. I cosiddetti "New Media".

Il giornalismo è un mondi pieno di insidie, in cui emergere risulta sempre piú difficile. La cosiddetta gavetta spesso non conduce gli aspiranti giornalisti a svolgere una professione ben retribuita. Anzi, per anni in alcuni casi si lavora gratis anche dopo l'apprendistato. Cosa non funziona, secondo te? Cosa dovrebbe cambiare?

Fortunatamente sono stata sempre retribuita e i miei pezzi hanno sempre portato il mio nome, ma devo ritenermi fortunata proprio perché alcune persone, pur di vedere i loro pezzi pubblicati, rinunciano a far figurare il loro nome e a sostituirlo con qualche altro giornalista, magari più conosciuto, che ne prenda ogni merito. Purtroppo nel mondo del giornalismo continua a funzionare così. Ciò che andrebbe fatto sicuramente è: eliminare l'ordine dei giornalisti, presente solamente in Italia. Possibile che non ho la facoltà di definirmi giornalista mentre, se vado all'estero, posso farlo tranquillamente? Un altro cambiamento che apporterei è l'introduzione di una legge per l'equo compenso. La legge dovrebbe stabilire una cifra base sotto la quale un giornalista non può essere retribuito, per tagliare alla radice gli sfruttamenti.

Quali consigli daresti a un aspirante giornalista, tu che, con talento e grinta, ti stai mettendo in luce in un campo così difficile? Quali sono le maggiori difficoltà e qual è l'arma vincente per superarle?

Io, in realtà, mi sento proprio l'ultima persona per poter dare consigli ad aspiranti giornalisti perché io stessa ne faccio parte. In questo mestiere non si finisce mai di imparare e il più grande sbaglio che si possa fare nella vita, e in questo mestiere, è quello di sentirsi talmente affermati da dare consigli a chi muove i primi passi. L'unico consiglio che potrei sentirmi di dare è quello di sgomitolare a più non posso! Fatevi conoscere, pubblicizzatevi, attraverso ogni canale possibile, soprattutto nel web e anche nei Social Network, affinché i vostri articoli non smettano mai di circolare ed essere letti.

Quali sono i tuoi punti di riferimento nel giornalismo? Quali le firme che stimi di più?

Sinceramente non ho particolari riferimenti nel mondo del giornalismo, ma nel mondo della scrittura ammiro autori del calibro di Jane Austen ed Emily Brontë. Amo la letteratura straniera dell'800.

Parlaci dei tuoi progetti futuri. Hai pensato, ad esempio, di scrivere anche un libro?

Sì, ci ho pensato per molto tempo, ma inizialmente non me la sentivo ancora di buttarmi, come se l'idea di "mettermi nuovamente in gioco" potesse spaventarmi. Alla fine ho preso coraggio e ho buttato giù qualche bozza che, giorno dopo giorno, continuo a sviluppare. Al momento ho in cantiere un romanzo e una raccolta di racconti brevi. Spero di trovare una casa editrice disposta a pubblicarli, sarebbe la realizzazione di un mio grande sogno. Che altro dire? Rimanete aggiornati e vedremo come finirà!

Ringrazio Miriam Spizzichino per la gentilezza e mi complimento con lei per la grinta e il talento che mostra nel suo lavoro. Sarò molto lieto di leggere il suo romanzo quanto prima e di recensirlo su Dimensione Inchiostro.


Carmelo Cutolo


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