mercoledì 26 giugno 2013

Attesa di giudizio, il noir di Francesco M. Passaro

Attesa di giudizio, il romanzo noir a sfondo giuridico, dello scrittore e regista napoletano Francesco M. Passaro, edito da IRIS4 Edizioni, è in uscita il 28 m. c. 


In una società che vuole tutto e subito, dove esitare significa escludersi, che valore può ancora avere l’attesa? In che modo giudicare il dubbio? Quanto senso tributare all’incertezza? Ed è proprio di attese che si nutre e racconta il testo di Francesco M. Passaro nella cronistoria di un doppio processo. Il primo giuridico, l’altro mentale. Entrambi inesorabilmente legati alla paralisi emotiva, all’ipnotica sfiducia che blocca spirito e reazioni.
Ecco allora un giovane avvocato penalista alla ricerca di risposte esistenziali, di legame risolutivo, un imputato smarrito sbrigativamente accusato di omicidio, un pubblico ministero ansioso di ratificare il verdetto d’accusa, e una Napoli lacerata tra il glorioso passato e un futuro precario, indigente… Anime dunque sospese nel limbo dell’attesa che indugiano e riflettono, rinviano e sperano, procrastinano decisioni o si affidano al destino sino all’esasperazione, al punto di rottura.
L’attesa si veste dunque di coscienza, l’ignavia di disperazione e l’arresa di coraggio. L’inerte prende vita, riaffronta l’esistenza, squarcia il velo delle consuetudini, si ribella. E ATTESA DI GIUDIZIO trascende i confini del romanzo noir a sfondo giuridico per accompagnare il lettore tra paure e remore della psiche umana. Analizza, racconta e muove un appello consapevole che le più brillanti soluzioni possono spesso nascere da lunghe attese, infinite cogitazioni.

quarta di copertina – L’attesa è uno stato di falsa quiete e apparente passività. Chi aspetta in realtà freme, si cruccia, esita o impazzisce per ciò che non c’è. E in amara attesa di senso fluttua Vincenzo Zaccaria, giovane avvocato napoletano alle prese con il primo caso importante, schiacciato da insormontabile inquietudine alimentata da fragilità e rinnovate crisi d’abbandono che minano animo e serenità. Attende pure Lorenzo, ingenuo infermiere accusato di omicidio, il giudizio su un processo con sentenza già scritta. Sospensioni cariche di apprensione e aspettative che avviliscono speranze, rendono impotenti di fronte all’arroganza di chi giudica e punisce. Immobile appare anche la vecchia Napoli, scenario stanco e arreso all’insolubilità delle proprie contraddizioni. Ecco che in ATTESA DI GIUDIZIO Francesco M. Passaro racconta con delicatezza e precisione il particolare senso di smarrimento che la vita obbliga ad affrontare, delle accuse, dei meccanismi di difesa, che il lungo processo dell’esistenza ha in serbo per
tutti. Colpevoli o innocenti.



Carmelo Cutolo

Nessun commento:

Posta un commento